«Io ho scelto il campo dei perdenti, mi sento un poeta troiano, uno di quelli a cui è stato tolto persino il diritto di tramandare la propria disfatta».
«Omero […] ha scritto il poema dei vincitori, ma sono convinto che gli sconfitti hanno scritto anche loro un poema, che è scomparso. Ecco il mio compito, scrivere quell’epopea».
Così Mahmoud Darwish, il più importante poeta palestinese ed arabo contemporaneo, alla fine dei suoi giorni.
E sulle sue orme, noi. Noi che vogliamo raccogliere un testimone, adempiere mantenere rispettare delle promesse fatte a chi ci ha chiesto solamente di raccontare delle storie. Storie di Palestina, di Irlanda del Nord, di Saharawi. Anche nostro, il compito di raccontare quell’epopea. Un’epopea, quella degli sconfitti, che però non deve intendersi della resa o della rassegnazione, ma della rammemorazione. Questo è il nostro obiettivo: costruire un poema/narrazione che permetta a queste storie di non venire dimenticate.
Le origini: la mostra fotografica
Le strade dell’apartheid è il suggestivo titolo della mostra ideata da Luca Greco ed esposta per la prima volta nel giugno del 2015 per il festival di arti contemporanee ArtShot di Crema.
Le strade dell’Apartheid trae origine dal tentativo di rintracciare, attraverso le immagini, un tratto comune, un filo rosso, nelle storie di tre paesi e di tre popoli solo in apparenza lontani.
Con queste parole l’autore presenta il proprio lavoro e la genesi dell’intreccio di storie che vi è narrato. Dal 2015 la mostra ha attraversato l’italia, da Bolzano a Cinisi e Macomer passando per Ferrara, Bologna, Milano, Genova, Padova, Parma e Tricase.
Una delle foto contenute nella mostra, Infanzia palestinese intorno agli anni duemila, è stata premiata con menzione al premio fotografico Peppino Impastato, concorso dedicato alla memoria di Guido Orlando, indetto dall’Associazione Asadin di Cinisi (PA), ed esposta nella mostra collettiva Diritti negati presso l’aula civica del Comune di Cinisi.
Qui la pagina Facebook della mostra, dove si possono trovare notizie, rassegna stampa e locandine, oltre ad alcune immagini contenute nella mostra stessa oppure a essa correlate.
Lo sviluppo: il progetto teatrale
Per implementare la potenza divulgativa delle immagini della mostra abbiamo individuato tre figure particolarmente significative per la loro parabola di vita ed il legame col contesto: Juliano Mer Khamis, Bobby Sands e Mariem Hassan.
Le loro vicende sono state ricostruite con l’obiettivo di provare ad avvicinare ulteriormente al pubblico le realtà toccate nel racconto per immagini della mostra attraverso il contatto con delle figure altamente significative.
Ne è nato un percorso teatrale articolato in forme e contenuti diversi che continua a crescere e produrre bellezza e conoscenza. Abbiamo infatti sinora prodotto tre reading/letture, una per personaggio, e due spettacoli: Poeti troiani, spettacolo che riunisce voci delle tre personalità, e Deserto, monologo focalizzato sulla figura di Mariem Hassan e le vicende del popolo saharawi.
Progetto per le scuole
Poeti troiani può essere proposto in contesto scolastico con allestimenti diversi per le scuole elementari, le scuole medie e le scuole superiori. Il percorso si può articolare in una visione commentata delle fotografie componenti la mostra Le strade dell’apartheid (per i più piccini, queste verranno selezionate) accompagnate da tre reading riguardanti i personaggi succitati (Juliano Mer Khamis, Bobby Sands e Mariem Hassan) studiati apposta per la fascia d’età coinvolta. Il progetto è stato presentato alle scuole al Festival della Legalità di Macomer Conta e cammina nell’aprile 2018, dove ha riscosso molto successo sia presso i bambini che presso le/gli insegnanti.
Allestimenti possibili, potenzialità di rete e sostenibilità
Il progetto Poeti troiani può essere allestito in contesti molto differenti tra loro: teatri, musei, centri civici, spazi polifunzionali etc.
Le azioni (mostra fotografica, letture e spettacoli) che compongono il progetto possono essere allestite in combinazioni differenti: la mostra da sola, accompagnata da uno o più monologhi/letture oppure i pezzi teatrali autonomi. A queste, dal marzo 2020, si potrà accostare anche la presentazione del libro Le strade dell’apartheid di Luca Greco.
Poeti troiani, per la sua stessa natura divulgativa e polimorfica, si propone come centro aggregatore di energie: alla mostra fotografica ed alle letture/spettacoli possono essere accostati ulteriori spazi di approfondimento legati alle tematiche trattate, ma anche occasioni di conoscenza ed intrattenimento come concerti, presentazioni di libri, ulteriori letture etc.
Stiamo creando rete: le attività del progetto hanno già ottenuto l’attenzione di Barta edizioni, la casa editrice della biografia ufficiale a fumetti di Mariem Hassan, Mariem Hassan: Io sono saharaui, autore Gianluca Diana, illustrazioni di Andromalis. Abbiamo presentato il progetto all’interno della programmazione del Suq Festival di Genova, noto festival di intercultura, che si è tenuto nel medesimo periodo della nostra presenza alla Commenda di Prè, nel 2017. Siamo entrati in contatto con Nubenegra, la casa discografica che ha prodotto tutti i cd di Mariem Hassan. E ancora, andiamo avanti ad aprirci.
La sostenibilità economica del progetto è affidata sia alla ricerca di sponsor e partner che al sostegno condiviso della comunità: abbiamo attivato una campagna di crowdfunding per il debutto genovese e siamo sempre alla ricerca di sponsor o partner che possano sostenere logisticamente, economicamente o in altre maniere il progetto.