Gli appuntamenti genovesi

Iniziano le quattro settimane che porteranno a compimento il debutto del progetto Poeti troiani: ecco le tappe principali.

L’8 giugno alle h18:30 Luca inaugurerà la mostra Le strade dell’ apartheid presso la Commenda di Prè a Genova.

Il giovedì seguente, 15 giugno, alle h19, il primo dei tre appuntamenti coi reading: Gianna Coletti ci accompagnerà alla scoperta delle storia di Mariem Hassan e del popolo saharawi, con La voce dei figli delle nuvole.

Il 22 giugno h19 avremo invece Davide Sormani in Tracce di Sands, sulle orme dell’attivista repubblicano irlandese Bobby Sands.

Marco Sgarbi chiuderà la rassegna il giorno 29 giugno h19 con Juliano. Ovvero sia della resistenza, il reading dedicato alla figura del fondatore del Freedom Theatre di Jenin, Juliano Mehr Khamis.

Il 30 la mostra terminerà l’avventura genovese e si godrà un po’ di meritato relax.

Vi aspettiamo a Genova! E vi ricordiamo che il crowdfunding per sostenerci rimarrà attivo fino ai primi di luglio.

I nostri sostenitori

Questo è un articolo che verrà periodicamente aggiornato coi nomi dei nostri sostenitori, a cui va il nostro più sentito ringraziamento.

Un grazie speciale, dunque, a Riccardo Santangelo, Elena Rossi, Mimmo Angotti, Marianta Kalin, Rino Greco e Giuliana Maggiano!

Grazie a Raffaella Sellar!

Grazie al gruppo dirigente della Funzione Pubblica della CGIL di Ferrara!

Sostenibilità

La sostenibilità del progetto è importante. È per questo che oggi è partita la campagna di crowdfunding per sostenere il debutto di Poeti troiani che avrà luogo, lo ricordiamo, a Genova, presso il Museoteatro Commenda di Prè: mostra esposta dell’8 al 30 giugno 2017, anteprime dei monologhi 15, 22 e 29 giugno.

A questo link troverete la pagina del progetto su produzionidalbasso: contribuite, condividete, aiutateci! Cinque ricompense, tanti modi di starci vicini.

Il punto (e virgola) a cui siamo

Allora, il sito è fatto, la pagina facebook pure, e collegata. Twitter è collegato. Il crowdfunding è pronto, basta farlo partire. La mostra c’è. I testi a maggio verranno verificati e ritoccati in prova. Stiamo lavorando per creare una rete che supporti il progetto, cercando contatto con realtà saharawi, nordirlandesi e palestinesi. Uno dei nostri obiettivi è la distribuzione internazionale del progetto, proprio per dar conto del nostro sforzo di rammemorazione proprio a coloro che ce lo hanno chiesto. Dopo l’estate partirà la traduzione di tutti i materiali. Vogliamo anche portarlo in giro per l’Italia, in spazi che consentano la doppia possibilità, foto+letture/monologhi: sì, perché gli appuntamenti avranno una doppia veste, proprio per adattarsi a spazi ed esigenze differenti.

Insomma, i Poeti troiani stanno componendo.
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Connessioni_CaP

Fondamentale collaborazione per il progetto Poeti troiani è quella con Davide Sormani dei Cadaveri a Passeggio (questa la pagina FB: Cadaveri a Passeggio): ecco la sua presentazione.

Come usa dire: «Per campare, faccio il barman; per vivere e respirare, faccio il teatrante».
Dopo essere uscito dalla scuola del teatro Arsenale di Milano, ultimo atto di un percorso formativo teatrale intrapreso sin dall’età di 14 anni, si getta a capofitto nel mondo del teatro, collaborando con diverse compagnie (Instabile Quick, Teatro della Memoria…), ma soprattutto si interessa alla forza politico sociale propria del linguaggio teatrale.
Da subito inizia così un percorso drammaturgico che lo porta a raccontare le proprie impressioni sul mondo moderno.
Nascono così diversi spettacoli e drammaturgie, tutti diversi per stile, ma tutti accomunati da una forte tematica politica.
Primo tra tutti, 3 Giorni sulla strada, un calderone di clownerie, narrazione, teatro canzone e giullarate, per raccontare, in collaborazione con Dino Donatiello, quei tre giorni che, nel 2001, sconvolsero Genova ed il mondo intero, durante l’incontro dei G8.
Poi viene appunti per una strage, narrazione storica sui fatti avvenuti il 12 Dicembre del 1969 a Milano: l’esplosione della BNA in piazza Fontana.
Prendendo poi spunto da quella storia, tentando di comprendere la labilità della Memoria, scrive e mette in scena 16:37, una atto unico, in puro stile Beckettiano, dove i due personaggi si ritrovano congelati per sempre in unico istante, in un assurdo dialogo tra chi ricorda e – forse – sa e chi non capisce e non ricorda o, semplicemente, non vuole ricordare.
Ultimo lavoro, dopo molti altri brevi monologhi raccolti nel calderone di Racconti in Punk minore, Le elezioni: liberamente tratto da Saggio sulla lucidità di J. Saramago, in uno stile puramente buffonesco e, a tratti, di “delirio organizzato”, indaga quella piccola possibilità in cui, per una volta, l’andare a votare possa realmente cambiare qualcosa…

Connessioni_Barta

Il nostro progetto ha riscosso l’entusiasmo di Barta edizioni, la casa editrice della biografia ufficiale di Mariem Hassan, Mariem Hassan: Io sono saharaui, autore Gianluca Diana, illustrazioni di Andromalis. Questo è il link al loro sito, barta.it, ed alla loro pagina FB, barta edizioni. Troverete la biografia di Mariem Hassan in vendita alla Commenda di Prè in occasione dell’anteprima del monologo su Mariem!
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Connessioni_Suq

Il progetto Poeti troiani ha riscosso anche l’interesse del noto festival di intercultura Suq: per informazioni sulle loro attività, questo il loro sito, questa la pagina Facebook. Quest’anno il festival si terrà dal 15 al 25 giugno al Porto Antico di Genova, proprio nel periodo dell’allestimento della mostra Le strade dell’apartheid e delle prime due anteprime dei monologhi: quale occasione migliore per poter visitare entrambe le manifestazioni? Il tema del festival di quest’anno è «Genti, il viaggio e la sosta». Poeti troiani sarà ospite del Festival Suq il giorno 22 giugno per presentare e promuovere il progetto, vi aspettiamo (anche) lì!

Le strade dell’apartheid

Tutto nasce da qui, dalla mostra Le strade dell’apartheid di Luca Greco: ripercorriamone allora le tappe!

Le strade dell’apartheid è il suggestivo titolo della mostra ideata da Luca Greco ed esposta per la prima volta nel giugno del 2015 per il festival di arti contemporanee ArtShot di Crema. Nell’ottobre dello stesso anno, la mostra approda al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, in occasione del Festival di Internazionale.

Le strade dell’Apartheid trae origine dal tentativo di rintracciare, attraverso le immagini, un tratto comune, un filo rosso, nelle storie di tre paesi e di tre popoli solo in apparenza lontani.

Con queste parole l’autore presenta il proprio lavoro e la genesi dell’intreccio di storie che vi è narrato.

Il popolo Saharawi non ha ancora una casa, le sue città sono rimaste al di là del muro marocchino. Dalla propria terra sono stati cacciati, costretti ad una traversata nel deserto che li ha portati dal Sahara Occidentale all’Algeria. Un esodo biblico. Al termine del quale sono in attesa del ritorno a casa. Da più di quarant’anni. Le città sono state ricreate nei campi profughi del deserto dell’Hammada, così oggi esistono due Smara, due Dakhla, due El Ayoun: una nel Sahara Occidentale ed un’altra in Algeria, quasi a voler mantener vivo quel filo rosso della memoria che li riporta costantemente a casa.
Hebron è un incubo. Più di 700 coloni protetti da oltre 4000 soldati hanno occupato una città, sottraendo ai palestinesi intere strade, negozi e destinandoli ai soli ebrei. A Tulkarem il muro, serpente di acciaio e cemento che si snoda fra le case, divide le abitazioni dalla terra, le famiglie al loro interno, uomini da donne, mogli da mariti, mariti da figli. La densità abitativa dei campi profughi di Dheisheh e New Askar si alza incessantemente anno dopo anno a causa del continuo ammassarsi di case, cose e persone in uno spazio fisico sempre uguale a se stesso. In Palestina, è questa la quotidianità dell’occupazione.
Il conflitto in Irlanda del Nord sembra quasi che non sia mai esistito. Dagli accordi di pace del 1998, un velo di nebbia è sceso sull’intera isola. Ed invece a Belfast, nel cuore dell’Europa democratica, i taxi neri – che durante i troublers degli anni 70 hanno rappresentato una possibilità, a volte la sola, di salvezza per chi doveva entrare od uscire dai quartieri della città – continuano ad aggirarsi per le strade: esistono infatti, ancora oggi muri che dividono i cattolici dai protestanti, esistono ancora oggi quartieri nei quali un cattolico non può entrare, esistono Bloody Sunday per le quali ancora oggi nessuno è Stato.

Nel 2016 Le strade dell’apartheid torna a Ferrara da 381 Storie da gustare (1-29 febbraio). Si sposta poi al Museo della Resistenza di Bologna, dal 31 marzo al 16 aprile, mentre dal 1 al 31 luglio è ospite delle sale di Palazzo Gallone a Tricase, Lecce.

Nucleo dell’incastro di fili, di storie e di sguardi che qui si prova a raccontare è la continua e progressiva privazione della libertà che ha colpito e tuttora colpisce il popolo palestinese, quello saharawi e quello dell’Irlanda del Nord. La segregazione fisica e mentale nella quale essi sono costretti a vivere la loro quotidianità lega ed accomuna queste storie.
[…] Ed ecco che il filo rosso emerge potentemente. Fra lamiere e sabbia, filo spinato e vento, cemento e neve, veloce si snoda, tutto abbraccia e tutto intreccia. E poi, come un fiume carsico, d’improvviso scompare. Narrare questo fiume. Questo è lo scopo di questo racconto.

A giugno del 2017, dall’8 al 30, la mostra verrà allestita a Genova, al Museoteatro Commenda di Prè.

In definizione altri appuntamenti con Iveser, Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, e con il museo dedicato a Peppino Impastato a Cinisi (PA).

Poeti troiani is going public!

Finalmente, l’avventura del progetto Poeti troiani sta per emergere dall’ombra!

A breve tutte le novità: l’aggiornamento del sito e della pagina facebook, la pubblicazione del crowdfunding, la presentazione delle prossime tappe del progetto.

Buona lettura, state con noi!